
30 Set Esplosioni
Tutto attorno a casa. Quello che accade di importante nella vita, accade dentro e attorno a casa. Con bevande miscelate allo scopo di eradicare l’apparente tristezza dell’esistenza. O per dirla meglio, polibibite contro il logorio della vita moderna.
Schioppi di grotte che rudellano si fanno pressanti, giù dal monte, dal monte della Rocca. Di là e di qua. Verso la Corea, picchiano sull’asfalto, rimbalzano di sotto, a troncare giovani castagni, scortecciare quelli più robusti. Tuonano di qua, dalla cresta, dall’acqua pendente, verso casa, si schiantano poco sopra. Come quando avevano minato il monte. Asserragliati in uno stanzino di cemento armato poco sotto la casa. Li sentivi schiantarsi sui muri, quei sassi, scheggiarli e scrostarli. Dopo il fragore delle esplosioni, che li sparavano in cielo, fischiavano a precipizio tagliando l’aria del pomeriggio, impazziti dardi petrosi. Pack!
Al ritorno, dietro casa avevo trovato un lungo pezzo di staccionata tritato da un proiettile di sasso. E poi ancora, due persiane, sganciate, pendevano verso terra come ferite. Un cardine cigolante, nel vento che si era alzato, a sorreggerle. Inutile.
Mica mi sono spaventato, anche se avevo solo otto, nove anni. Ero eccitato e adrenalinico, ogni volta che un masso colpiva il tetto piatto dello stanzino, mia nonna strillava, strillavano tutte le donne dentro. Io ridevo. Aspettavo il prossimo.
E mio nonno sorrideva, glielo leggevo negli occhi che quegli scoppi non erano niente rispetto a quelli che aveva sentito lui. Quelli che lo avevano sfiorato, ferito. Sul Don.
(L’ettere dal DietroMondo- Romanzo)