01 Set Can Lovino
Capocchia aveva un cane, un can lovino, Rosco, che aveva iniziato a fare un verso, un gemito che non si poteva sentire. Il Pastore gli aveva suggerito di dargli una fogonata “Perché una bestia che alòva a sta maniera non dura tanto.” Gli aveva detto tanto che studiavano il cane accucciato in un angolo dell’aia, gli occhi bassi, le orecchie dritte, come aspettasse che da un minuto a quell’altro gli arrivasse dietro qualcuno con un badile e glielo piantasse di costa nel filone della schiena. E poi quel verso, uno strazio, come un bimbo sfinito dalla malattia, faceva venire freddo addosso sentire una bestia a quel modo.
“Bisogna tirargli.” Insistette il Pastore.
“Ma cos’ha?” Chiese Capocchia.
“E’ lì che tira la morte coi denti.” Il Pastore guardò in terra.
“Sente la fine del mondo.” Muffa da cà di Merch, era sbucato sull’aia.
(Gli alieni non hanno le antenne- Antologia)