L’Editore

Una volta mi hanno invitato a una specie di raduno di scrittori, in un castello in collina, bel contesto, un caldo da schiantare. Convegno Letterario, c’era scritto sull’invito. Mi sono seduto in fondo, ma proprio in fondo, di fianco a un termosifone, che poi un termosifone, in un castello…… comunque, faceva un caldo che credevo si fossero scordati il termo acceso. Invece era solo un caldo di stagione, compresso e moltiplicato in una specie di soffitta del castello.

Dietro una scrivania sedevano il relatore della giornata, e un Editore, di una casa editrice che io non avevo mai sentito nominare, ma il relatore l’aveva presentata come una casa editrice famosa, e trattava quell’Editore lì con una cura, una deferenza che sembrava che se l’Editore avesse dichiarato che due più due fa cinque, non ci sarebbe stato nell’Universo modo di smentirlo.

A un certo punto il relatore ha passato la parola a quell’Editore, e io ho toccato per la ventesima volta il termosifone per assicurarmi fosse spento.

E l’Editore si è alzato e si è sfilato gli occhiali, si è stirato la camicia ormai zuppa di sudore, perché quell’altro aveva fatto un’introduzione sfiancante.

“Al giorno d’oggi!” Ha gridato l’Editore “Gli scrittori, dovrebbero poi anche guardarsi allo specchio ogni tanto!” Così ha detto e si è messo a smanacciare con gli occhiali qua e là “Perché al giorno d’oggi, gli scrittori, soprattutto quelli alle prime armi, sono diventati un po’ tracotanti!”

(L’ettere dal Dietromondo- Romanzo)