La guerra è finita. Disse, bevve e rabboccò il bicchiere, si arrotolò una sigaretta e la fumò squadrando le sedie vuote attorno al tavolo.
Salì la scala in legno e rovistò a lungo nell’armadio...
Squillò il telefono, una, due volte, Firpo guardò l’orologio: le dieci meno venti.
“Pronto.”
“Firpo.”
“Per forza.”
“Sono Zomme.”
“Lo so. Che è successo?”
“Sai già…”
“Nò.”
“E allora come…”
“A casa mi si pranza a mezzogiorno, si cena alle sette. Se...
Gli addetti allo sbarco incolonnarono i nuovi arrivati, a gesti li istruirono di presentarsi al tavolo con il documento in mano. Davanti agli agenti sostò un uomo, sguardo deciso, portamento fiero. Un addetto...
Il telefono squillò, tre, nove volte. Varini mirava attorno ogni qualche squillo, come cercasse un uccellino appollaiato in un angolo responsabile di quel cinguettio. Lo sguardo scivolò smorto sul tavolino, accanto al posacenere...
Arrancammo altre due ore nella neve, poi il ragazzo morì.
Mi sembrò strano e al tempo stesso naturale, lo scintillio della Luna sul manto bianco, le nostre tracce dietro come piccole voragini sfalsate, gli...
Legione uscì dalla sala, attraversò la cucina e scese lungo la scala della cantina. Varini si accese un’altra cancerosa, cambiò canale due, tre volte, poi si girò a soppesare Gatlone, bello unto, seduto...