Malfermo
C'era uno che si scapuciava un continuo, sempre dietro intrampellarsi, imbordigarsi con i piedi. Malfermo lo chiamavano. (C'era uno- Romanzo forse)...
C'era uno che si scapuciava un continuo, sempre dietro intrampellarsi, imbordigarsi con i piedi. Malfermo lo chiamavano. (C'era uno- Romanzo forse)...
Pioggia lieve, come di gocce passate in un colino finissimo, infradiciava il paese. Più su, oltre la sassaia della Bera, il sentiero quasi moriva soffocato dalle erbacce, la pioggia precipitava silenziosa, inzuppava alberi...
C'era uno che una volta aveva bevuto dieci vodke alla menta in neanche un'ora. Poi era corso a casa a misurarsi il diabete. E non ce lo aveva neanche altissimo. (C'era uno- Romanzo postscritto)...
C'era uno, al bar della Villetta, che dopo un pezzo che era a banco, si è girato e ha esclamato "Ragazzi! Stasera si sfocona a missile!" Poi è uscito. (C'era uno- Romanzo post)...
“Eh Burasca? Il coktail d’asporto è la mossa vincente quando chiudono i bar.” “Puoi dirlo Romma. È che io l’ho quasi finito” “Vacca schifa. Anche io, ma qua è tutto chiuso.” “E come la mettiamo?” “La mettiamo...
C'era uno che era emigrato in Australia, a Melbourne. Ma dopo due anni era tornato perchè diceva che tutti quei canguri lo ispaurivano. dopo degli anni, era andato poi a vivere in Belgio,...
“Oh, Burasca. Allora?” “Allora na merda. C’ho la bocca che sembra la cuccia di un cane.” “Dai, dai. Lascia fare. Facci due cocktailini aperitivi corretti con tanto limone.” “Sicuro?” “Burasca, te mi devi dare a retta a...
Era poi iniziato tutto perché la Flora dei Verduga, che era superstiziosa da imbragarsi, una sera tornava a casa nella scurita con un cestino colmo di bottiglie di latte. Poco prima di casa...
“Guarda un po’ chi ti ho portato?!” L’urlo della Mabilla rimbalzò tra i vetri della veranda. E Babuìn semiscomparsa nella poltrona continuò a sbordigare un gomitolo a testa bassa, radi capelli e diafana pelle. “Chi...
Il quadrato è una forma che mi piace perché mi trasmette un senso di tranquillità, ordine e precisione. Per questo ho scelto di modellare la mia vita su di un quadrato. Io seduto...
Difficile da credere, ma è successo davvero, in una lavanderia, una notte, in città. Lutvak entrò con un sacchettino di panni sporchi, le luci al neon appannate e la lunga fila di lavatore da...
E’ da stamattina che faccio avanti e indietro. Dal divano, al water. Un dramma. Mi sembra di dover cagare una camionata di roba. Sciolta. Sono andato avanti tutta la sera a spiegarti che...
Ormai lo sanno anche i piastroni dell’Ozola che d’estate fate: il gnocco fritto, la polenta e la torta di patate. Lo sanno anche le trote Di Rialbero. E va bene, se ne vendete...
Fumana ciondolava stordito su uno sgabello al bar della Falca “Dammi una vodka” disse crudo “liscia. E non farla lunga o ti sparo.” Raspò dietro la schiena e sfilò la pistola posandola sul...
Allora, va bè che sei n’artista, va bè che bisogna che tutti si ricordino il tuo nome, ma a me, m’è d’avviso che Paul, non era neanche un nome così inverso, un po’...
C’era un tremolio sul corpo insanguinato steso a terra. Un’increspatura, come di gas pesante, di ondulazione palpabile più sulla pelle che con occhi e orecchie. Tutto attorno, le case curve e ammucchiate. Un’antica...